Scritto da 13:35 Politica Interna

Legge di Bilancio 2023: e il fondo sanitario?

Manovra di bilancio e sanità.

Meloni e Giorgetti

Breve introduzione

I provvedimenti contenuti nella manovra di bilancio 2023 del governo Meloni hanno un valore di quasi 35 miliardi di euro. Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, nel corso di una conferenza stampa, ha dichiarato :«Abbiamo agito seguendo una linea prudente, responsabile e sostenibile, ma anche in modo coraggioso e giusto».

Dati rilevanti

Qualche giorno fa, durante la giornata mondiale dei poveri, la Coldiretti ha fatto sapere che sono circa 3 milioni le persone che ricorrono alle mense per sopravvivere. I dati sono fuoriusciti dal rapporto 2022 del Fondo per l’Aiuto Europeo agli Indigenti (FEAD). Dal documento risulta un incremento del 12% di indigenti, rispetto allo scorso anno.

Questo anche perché, oltre alla crisi lavorativa, i cittadini hanno dovuto affrontare il caro energia e il caro prezzi. Questa situazione ha determinato la non accessibilità ai beni primari per tutte le fasce sociali.

Così sono nati “i nuovi poveri”, persone che hanno perso il posto di lavoro a seguito della chiusura di fabbriche e aziende, costrette a cessare la propria attività di fronte al caro energia. Nel frattempo, secondo la stima ufficiale delle Nazioni Unite, il 15 novembre, la popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi.

E mentre le Nazioni Unite contavano gli abitanti, e la Coldiretti i nuovi poveri, veniva votato il DEF 2022 in Parlamento.

La spesa sanitaria: tra “out of pocket” e liste d’attesa

La Ragioneria di Stato, con il rapporto di questo anno, ci mette al corrente che la spesa sanitaria pubblica ha compreso un boom di prestazioni “out of pocket”, ovvero pagate dai cittadini di tasca propria. L’importo è immenso: 37 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑎𝑟𝑑𝑖 𝑑𝑖 𝑒𝑢𝑟𝑜, su 126,6 di spesa sanitaria complessiva. Contestualmente la Corte dei Conti evidenzia come “Il quadro che emerge sul fronte della spesa sanitaria risulta quindi, particolarmente stringente.”

Sanità e manovra di bilancio

I livelli essenziali di assistenza non sono garantiti per tutti allo stesso modo e buona parte delle prestazioni le paghiamo di tasca nostra.

Ma non possiamo prescindere dal diritto alla salute che è garantito per Costituzione. Il SSN barcolla.

Dai servizi, alle liste d’attesa, all’organizzazione territoriale, ecco i disservizi:

• Mancanza di personale e fondi limitatissimi per assumerlo;

• Recupero delle liste d’attesa;

• Riforma dei medici di base, necessaria per l’attuazione del Dm 77 che riorganizzerebbe e riconvertirebbe la sanità pubblica territoriale, rendendo operative e non scatole vuote strutture come Case della salute ed Ospedali di Comunità, normate anche dal Pnrr;

• Mobilità sanitaria territoriale, fenomeno per il quale alcune prestazioni sanitarie siamo costretti a farle fuori dalla regione di appartenenza per la differenza di prestazioni garantite di luogo in luogo.

Quest’ultimo fenomeno è più accentuato nelle regioni meridionali.

La Manovra 2023 e la beffa per la sanità

Il Fondo Sanità, nel dettaglio della Manovra di Bilancio 2023, cresce di 2 miliardi, ma a cosa sono destinati? 1,4 miliardi per il caro energia, 650 milioni per acquisto farmaci e vaccini anti Covid, e 200 milioni per le indennità di Pronto Soccorso nel 2024. Non c’è nessun incremento per le assunzioni di personale, nessun incremento per la qualità delle prestazioni, nessun incremento per i servizi di base.

Il Ministro Schillaci non ha neanche interpellato i sindacati in vista dell’approvazione della manovra di bilancio, motivazione per cui gli stessi scenderanno in piazza nei prossimi giorni per manifestare un malcontento che è anche quello dei cittadini.

Alla luce di ciò ci sono alcune domande da porsi:

  1. In un futuro prossimo, si riuscirà a “sbarcare il lunario” e a curarsi, ove ce ne fosse bisogno?
  2. Bisognerà scegliere tra potersi permettere una cura, garantita in teoria dal SSN, e “mettere il piatto a tavola”?
Sanità Manovra 2023

“La sanità pubblica si fermerà ore, giorni, settimane per non fermarsi per sempre.”

Conclude l’intersindacale.

Ultima Modifica: 25 Gennaio 2023

Scritto da