Enrico Mattei è stato il fondatore di ENI, nonché colui che ha ispirato il nome del famoso “Piano Mattei”.
Un personaggio di assoluto rilievo nell’immediato dopoguerra, che ha contribuito a rafforzare le relazioni diplomatiche ed energetiche tra l’Italia e il Nord Africa. La sua vita si è però tragicamente conclusa a causa di un incidente aereo su cui ancora oggi aleggiano le ombre del dubbio.
Il “Piano Mattei”
Oggi, Mattei dà il nome al piano strategico che il Governo Meloni ha avviato pochi giorni fa, con la sigla dei nuovi accordi tra ENI e “Sonatrach”, compagnia di Stato algerina.
Con la crisi energetica che la guerra russo-ucraina ha comportato in tutto il territorio europeo, l’Unione Europea ha avviato una ricerca di nuovi partner in grado di garantire gli approvvigionamenti necessari per tutti i Paesi membri. In questo panorama l’Italia svolge una funzione fondamentale. La sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo – affacciandosi proprio verso le coste nordafricane – le consentirebbe infatti di diventare la porta d’accesso per il gas di tutti gli Stati membri.
Le nuove intese tra Italia e Algeria
Gli amministratori delegati delle due compagnie di Stato (per ENI, Claudio Descalzi), hanno siglato un duplice accordo, che va a perseguire diverse finalità. Al fine di potenziare il fabbisogno energetico, è stata prevista la creazione sia di un nuovo gasdotto, idoneo anche al trasporto dell’idrogeno, sia di un cavo elettrico sottomarino da costa a costa. E’ previsto, inoltre, un incremento della produzione di gas liquefatto.
Descalzi e la sua controparte, hanno poi siglato un memorandum che ha come finalità quella di ridurre le emissioni di CO₂ e le emissioni di gas ad effetto serra. Tale impegno avrà un costo non indifferente tanto sul piano finanziario quanto su quello tecnologico.
Il monito dell’Ad. Descalzi e la soddisfazione del Presidente Meloni
E’ doveroso ricordare la problematica dei c.d “colli di bottiglia” sulla rete di collegamento tra i due Paesi. Di fatto gli stessi impediscono il trasferimento di tutto il gas di cui si potrebbe disporre e di cui necessita il settore produttivo italiano. E’ lo stesso Descalzi ad affermare che “Nell’inverno 2024/2025, l’Italia azzererà le forniture di gas russo. L’Italia non perda l’occasione di diventare l’hub energetico europeo”.
Soddisfazione della Premier Meloni che si è espressa così: “Sono stata contenta di visitare un giardino dedicato a Enrico Mattei, considerato qui un eroe nazionale. Noi abbiamo questo progetto che ci diamo come orizzonte di legislatura, e cioè il piano Mattei. In un momento difficile per la crisi energetica l’Italia può diventare la porta d’accesso, una sorta di Hub di distribuzione dell’energia. Vogliamo sperimentare nuovi campi di questa collaborazione, rafforzarla nel campo energetico, politico e culturale. Puntiamo a un partenariato per aumentare le prospettive di crescita, nell’ottica di costruire ponti tra le sponde del Mediterraneo e stabilizzare la regione, che per l’Italia e l’Europa è strategica.”
Un intervento in tale direzione rappresenterebbe senz’altro una svolta positiva in un clima di percettibili tensioni. Proporrebbe inoltre una nuova lettura della crisi energetica in chiave possibilistica e indipendentista. Un progetto ambizioso che quindi consentirebbe al nostro Paese di sganciarsi dalla dipendenza russa e garantire l’autonomia energica in un futuro relativamente breve.
“Serve un piano Mattei per l’Africa, su base paritaria con i paesi della sponda sud del Mediterraneo per trasformare le crisi in occasioni” – ha concluso la Premier.
Ultima Modifica: 31 Gennaio 2023