Scritto da 11:00 Politica Estera

L’INFERNO ESISTE, È IN TERRA E HA UN NOME: DPRK

Analisi circa le condizioni di vita, gli abusi dei diritti umani e le restrizioni di libertà fondamentali nella Repubblica Popolare Democratica di Corea.

Poster propagandistico nordcoreano

DPRK – Quello che l’articolo si propone è di mettere in luce lo status quo (ante e nunc) di una porzione di territorio di questo mondo attraverso un “esercizio logico” volto alla creazione “immaginaria ed utopica” di uno dei “peggiori” Stati possibili.

Un dittatore che comanda su una moltitudine indottrinata e incapace di rendersi conto della propria misera. Questa la realtà in DPRK
Un dittatore che comanda su una moltitudine indottrinata e incapace di rendersi conto della propria misera. Questa la realtà in DPRK

UNO STATO UTOPICO, FORSE

Il lettore si immagini uno Stato che sia in aperta contraddizione con la sua stessa natura, uno Stato che si definisca a livello politico-istituzionale una “Repubblica Popolare e Democratica” che faccia palese riferimento al ventaglio di ideologie socialiste e che adotti la forma di Stato marxista-leninista1 ma che tuttavia:

  • non presenti assolutamente nessuna parvenza di democraticità;
  • presenti uguaglianza e omogeneità solo nella miseria e nella precarietà della vita dei suoi cittadini, eccezion fatta per gli alti ranghi del Partito unico.

Si immagini uno Stato la cui Costituzione parli di “dittatura democratica e popolare”, ove sia sancito che è il popolo l’ultimo detentore del potere; uno Stato che rimandi costantemente al valore della collettività ma che tuttavia si incarni come una delle organizzazioni politiche più centralizzate e dittatoriali del pianeta alla stregua di essere definibile un regime totalitario2.

Si immagini uno Stato in cui non si possa viaggiare da una città all’altra senza un lasciapassare concesso dall’autorità statale. Si immagini uno Stato in cui non sia permesso il libero arbitrio nemmeno per quanto riguarda il proprio corpo e il proprio modo di apparire: alcuni indumenti sono vietati in quanto “forme di propaganda straniera” e sono concessi meno di venti tagli di capelli tra cui scegliere. Si immagini uno Stato in cui rubare un poster sia passibile di prigionia rafforzata da lavori forzati – d’altronde è uno Stato che crede ciecamente neò Arbeit macht frei3.

Si immagini uno Stato in cui possedere un testo religioso può essere punito attraverso un’esecuzione pubblica, e dove commettere “l’ignobile crimine” di guardare la televisione straniera sia analogamente passibile di pena capitale. Si immagini uno Stato in cui internet non esiste ma al suo posto vi sia un motore di ricerca completamente controllato dal Governo; così come sono controllate le radio, obbligatoriamente accese h24 e 7 giorni su 7, dedite all’epinicio del Capo Supremo e d’altronde come la televisione di Stato che si dedica invece quotidianamente al panegirico del leader.

Si immagini uno Stato che plagi la cittadinanza sin dalla più giovane età, ridimensionando il mondo e le etnie4. Uno Stato ove i turisti siano ammessi per fini propagandistici e solo nella Capitale per evitare testimonianze relative alle rivoltanti condizioni di vita in qualunque città periferica al Centro del potere – vale a dire il resto del Paese5.

A questi fatti il lettore faccia un ulteriore passo verso l’assurdo, si immagini che questa mirabile – per taluni psicolabili – organizzazione politica sia lieta di imporre la miseria e non faccia nulla per contrastarla in virtù del fatto che mantenendo la popolazione alla fame eviterebbe lo scoppio di insurrezioni. Di più, si immagini che per evitare che il mondo sappia che il Capo Supremo abbia reso il Paese una vera e propria prigione, fatta di non sole mura ma anche di contingenti di uomini armati, di torri di guardia e campi minati6.

Per concludere, il lettore faccia l’ultimo sforzo e si immagini che – ciliegina sulla torta – lo Stato si ripercuota violentemente su tutti coloro che non dimostrino i loro ossequi al Tiranno e alla Sua famiglia spedendoli in campi di internamento, di lavoro o di rieducazione dopo aver, tuttavia, punito diverse generazioni della stessa famiglia con l’unica “colpa” di possedere lo stesso sangue del colpevole7.

Giusto per intendersi, la megalomania del leader “fantoccio”, di cui abbiamo immaginato lo “Stato ideale”, non solo impone condizioni di vita disumane ma ingiunge che la popolazione lo incensi.


1 Dal 1947 il Partito dei Lavoratori di Corea è de facto il partito unico della DPRK – Democratic People’s Republic of Korea – il Paese si può quindi definire in senso lato uno Stato marxista-leninista in quanto presenta un’economia pianificata sebbene l’ideologia ufficiale sia differente.

2 Parte della letteratura politologica ritiene la DPRK un regime totalitario in virtù della presenza dei caratteri qualificanti identificati dalla comparazione delle opere di Hannah Arendt, Carl Joachim Friedrich e Juan José Linz ossia: l’assenza di pluralismo sociale, culturale e politico; la presenza di un partito unico; la presenza di una ideologia totalitaria che faccia riferimento al nemico oggettivo; la presenza di mobilitazione politica e l’assenza di limiti prevedibili all’esercizio del potere del leader (o dell’élite al potere).

3 Si veda la vicenda di Otto Frederick Warmbier, 22enne arrestato e condannato a 15 anni di prigione e lavori forzati.

4 Dalla testimonianza di Yeonmi Park che ha riportato come la scuola non mostri cartine del mondo agli studenti e come le etnie siano percepite in modo diverso: non esistono “gli asiatici”, è fatto loro credere di appartenere alla “razza Kim Il-sung”. Il racconto della fuga di Park, all’epoca tredicenne è fruibile qui.

5 La superficie della capitale Pyongyang è pari a 3.194 chilometri quadrati contro i 120.540 del resto del Paese.

6 Si fa riferimento alla zona smilitarizzata istituita per fungere da zona cuscinetto tra i Paesi della DPRK e della Corea del Sud in base alle disposizioni dell’accordo di armistizio coreano del 1953 stipulato tra la Corea del Nord, la Cina e il Comando delle Nazioni Unite.

7 Numerose testimonianze, tra cui quella di Yeonmi Park, confermano la pratica della “punizione dei parenti” in base alla quale tre generazioni della famiglia di un criminale politico possono essere imprigionate o giustiziate sommariamente, l’ostracizzazione si estende addirittura anche a membri non ancora nati.

Vignetta tratta da "Il grande dittatore" (The Great Dictator) è una pellicola americana del 1940 scritta, diretta, musicata, prodotta e interpretata da Charlie Chaplin. La situazione è simile in DPRK
Vignetta tratta da “Il grande dittatore” (The Great Dictator) è una pellicola americana del 1940 scritta, diretta, musicata, prodotta e interpretata da Charlie Chaplin. La situazione è simile in DPRK

LA REALTÀ DEI FATTI

Ebbene, come i più arguti avranno compreso quella che pare una realtà infernale in cui nessuna persona avrebbe piacere a vivere si tratta di una realtà consolidata: la costruzione “idealtipica” e utopica di uno dei peggiori Stati possibili che i lettori hanno sinora dovuto immaginare si concretizza nella Repubblica Popolare e Democratica di Corea. 

Nell’Anno Domini 1128 nel globo c’è una realtà – tra le tante – che sembra essersi fermata agli anni dei totalitarismi europei ma che a differenza di questi: perdura, non sembra dare segni di cedimento e soprattutto agisce quasi indisturbatamente.

A pieno titolo “dittatura totalitaria” la DPRK si concretizza come uno dei peggiori Paesi in termini di libertà e diritti umani. Procederemo ora con l’analisi di questi due pilastri fondamentali per poter parlare – a giusto titolo – di democrazia e civiltà dopo aver introdotto brevemente la nascita del Paese in termini di State e Nation building.


8 Nel Regime vige coattivamente il Calendario Juche che vede nell’anno di nascita del Presidente eterno della Repubblica Popolare Democratica di Corea Kim Il-sung l’anno zero.

Nordcoreani inchinati innanzi alle statue di Kim Il-sung (sinistra) e Kim Jong-il presso il Mansudae Grand Monument in Pyongyang DPRK. (J.A. de Roo/Wikipedia)
Nordcoreani inchinati innanzi alle statue di Kim Il-sung (sinistra) e Kim Jong-il presso il Mansudae Grand Monument in Pyongyang DPRK. (J.A. de Roo/Wikipedia)

UNA BREVE MA TORTUOSA FORMAZIONE

La breve storia della DPRK – TDC

Nel 1910 l’Impero Nipponico colonizzò la penisola nella sua interezza, dando inizio a un periodo trentennale di governo militare volto a spazzare via lingua e identità culturale. I giapponesi dopo l’introduzione di un moderno sviluppo industriale, specialmente nel nord, nel 1945 dovettero abbandonare il territorio oramai conquistato dalle forze statunitensi e sovietiche. Allo stato delle cose la Corea era la seconda nazione più industrializzata dell’Asia. Durante questo periodo, Kim Il-sung, il futuro leader della Corea del Nord, emerse come un importante guerrigliero nel movimento di resistenza coloniale.

L’URSS e gli USA accettarono di dividere temporaneamente il controllo postbellico della penisola fino all’istituzione di un Governo coreano indipendente e unificato. I sovietici occuparono il territorio a nord del 38° parallelo. Ma con l’aumentare delle tensioni tra le due nazioni, gli sforzi per creare un Governo coreano unificato vanno in pezzi. Sicché nell’agosto 1948 a Seoul viene fondata la Repubblica di Corea, filo-americana, guidata da Syngman Rhee, e tre settimane dopo sorse a Pyongyang la Repubblica Popolare Democratica di Corea, filo-sovietica, il cui leader divenne Kim Il-sung.

Il 25 giugno 1950, le forze militari nordcoreane, sostenute dall’Unione Sovietica e dalla Cina, invadono il sud nel tentativo di unificare la Corea a guida di Kim Il-sung. Dopo tre anni di combattimenti il risultato è tradotto in devastazione e morti.

“Cessate” le ostilità e firmato un armistizio è costituita una linea di cessate il fuoco – la zona demilitarizzata (DMZ). Sebbene l’armistizio fosse inteso come misura temporanea un trattato di pace formale non sarà mai siglato.

Sotto la guida di Kim Il-sung, la Corea del Nord diventa uno Stato operaio autodefinito e implementa il Juche, un’ideologia di autosufficienza che promuove l’autonomia coreana9. Il Paese istituisce un’economia di comando, un sistema in cui il Governo, piuttosto che il libero mercato, determina la produzione. Lo Stato prende il controllo di tutto: proprietà, organizzazioni private, case, attività commerciali e persino i vestiti.

Le tre classi, core (puritana), hostile (riottosa) e waivering (oscillatoria), e la relazione con le opportunità della DPRK
Le tre classi, core (puritana), hostile (riottosa) e waivering (oscillatoria), e la relazione con le opportunità della DPRK

Con l’importante sostegno dell’Unione Sovietica, durante il periodo di ricostruzione del dopoguerra, la Corea del Nord investe nell’estrazione mineraria e in altre industrie pesanti, sviluppando rapidamente la sua economia civile e militare a ritmi migliori della Corea rivale: il nord è considerato dallo Stato un “paradiso dei lavoratori”. Tuttavia enormi disuguaglianze iniziano a emergere, mentre il regime impone il sistema songbun10.

Negli anni ’80 la Corea del Nord ristagna: continua a concentrarsi fortemente sull’estrazione mineraria e sulla produzione di acciaio e non riesce a innovare e diversificare a sufficienza le sue industrie. Ad aggravare la situazione il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 che lascia la DPRK politicamente, economicamente e militarmente isolata, con la Cina come unico grande alleato rimasto.

Nel luglio 1994 Kim Il-sung muore e gli succede il figlio, Kim Jong-il. L’anno successivo, inondazioni diffuse distruggono raccolti e infrastrutture, provocando una carestia irreversibile. Il nuovo Governo annuncia la nuova politica “Military First” rendendo l’esercito popolare coreano la forza politica ed economica più potente della Nazione e il più grande destinatario di risorse. La DPRK inizia ad impiegare i suoi reattori nucleari per dare via allo sviluppo di un programma di armi nucleari discostandosi sempre più dal Trattato sulla proliferazione nucleare11. Tre anni dopo la Corea del Nord afferma di aver testato con successo la sua prima arma nucleare, spingendo il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a imporre un’ampia gamma di sanzioni.

Dopo la morte di Kim Jong-il nel 2011 il figlio Kim Jong-un assunse la carica di terzo leader supremo della Corea del Nord accelerando lo sviluppo e la sperimentazione delle armi nucleari.


9 Juche, che si traduce approssimativamente come “autosufficienza”, è una miscela di diverse idee. Prende in prestito gran parte del suo linguaggio dal marxismo, ma attinge anche al confucianesimo, all’imperialismo giapponese del XX secolo e al tradizionale nazionalismo coreano. L’idea centrale è che la Corea del Nord debba rimanere separata e distinta dal mondo, dipendente esclusivamente dalla propria forza e dalla guida di un leader quasi divino. L’indottrinamento del Paese all’ideologia juche è talmente profondo che la popolazione tende a credere anche a illazioni propagandate dal Governo.

10 Si tratta di un sistema, ideato alla nascita della DPRK, volto a proteggere il regime di Kim isolando e controllando le minacce politiche interne, questo attraverso la classificazione di ogni residente nordcoreano in base a quanto politicamente sicuro o rischioso, cioè in base alla lealtà al regime. I fattori chiave considerati: il background socioeconomico degli antenati al momento della liberazione (1945), le loro attività durante la guerra di Corea (1950-1953) e la presenza parenti in Corea del Sud o in Cina.

Segue la stratificazione sociale in tre classi: i più puri, gli oscillanti e gli ostili. La propria posizione sociale determina la vita a 360 gradi di un nordcoreano, difatti la classe di appartenenza influenza: l’occupazione, l’istruzione, l’assistenza medica, l’abitazione, addirittura il cibo a disposizione.

11 Trattato di Non Proliferazione Nucleare, approvato dall’Assemblea generale dell’ONU il 1° luglio 1968 ed entrato in vigore il 5 marzo 1970. Prevede che gli Stati in possesso di armamenti nucleari si impegnino a non cedere a terzi materiale fissile e tecnologia nucleare. Gli Stati non-nucleari, viceversa, sono tenuti a non mettere a punto armi di distruzione di massa o a non procurarsene. Nel 1985 la DPRK si unì al TNP per uscirne nel 2003.

Centinaia di migliaia di coreani costretti a fuggire il sud della penisola durante la guerra in seguito al superamento del 38° parallelo da parte dell'esercito della DPRK (U.S. Defense Department)
Centinaia di migliaia di coreani costretti a fuggire il sud della penisola durante la guerra in seguito al superamento del 38° parallelo da parte dell’esercito della DPRK (U.S. Defense Department)

CIRCA LA LIBERTÀ

In base all’analisi condotta da Freedom House12 la DPRK risulta essere uno tra i Paesi meno liberi, difatti nell’introduzione al report “Freedom in the World 2023” è presentata una descrizione puntuale del Paese :

“North Korea is a one-party state led by a dynastic totalitarian dictatorship that regularly engages in grave human rights abuses. Surveillance is pervasive, arbitrary arrests and detention are common, and punishments for political offenses are severe. The state maintains a system of camps for political prisoners where torture, forced labor, starvation, and other atrocities take place.”

“La Corea del Nord è uno stato monopartitico diretto da una dittatura totalitaria e dinastica che si impegna regolarmente in gravi violazioni dei diritti umani. La sorveglianza è pervasiva, gli arresti arbitrari e la detenzione sono comuni e le punizioni per i reati politici sono gravi. Lo Stato mantiene un sistema di campi per i prigionieri politici dove si verificano torture, lavori forzati, fame e altre atrocità.”

La DPRK ha riportato un punteggio di 3/100 in virtù dei seguenti indicatori:

Diritti politici, in particolare:

processo elettorale 0/12;

pluralismo politico e partecipazione 0/16;

funzionamento del Governo 0/12.  
Diritti civili, in particolare:

libertà di espressione e di credo 0/16;

diritti associativi e organizzativi 0/12;

Stato di diritto 0/12;

autonomia personale e diritti individuali 3/16.  

I DIRITTI NEL XII SECOLO: IL MONDO DIGITALE

Di particolare importanza, soprattutto negli ultimi decenni è la libertà legata al mondo digitale. Come sottolineato dalla NGO PSCORE13:

“Il riconoscimento dei diritti digitali come una parte essenziale dei diritti umani nel XXI secolo è una barriera importante per la piena protezione degli individui vulnerabili che non hanno accesso a basilari diritti umani quali il diritto all’informazione, alla privacy ed all’espressione.”

Nel 2020, DataReportal14 ha effettuato una classifica della connessione digitale e la DPRK si è posizionata all’ultimo posto con lo 0% della propria popolazione connessa al mondo digitale. L’isolazionismo nordcoreano implica che qualsiasi contenuto straniero non approvato, tecnologia inclusa, è da ritenersi illegale. Nonostante sempre più cittadini siano in grado di aggirare le restrizioni governative, la presenza dei diritti digitali è severamente e deliberatamente limitata.

La censura digitale DRPK - Daniel MacLeod
La censura digitale DRPK – Daniel MacLeod

La versione domestica di Internet, chiamata “Kwangmyong”, sviluppata nei primi anni 2000 è disponibile principalmente ad ufficiali governativi, studenti universitari e residenti della capitale. L’Intranet consiste di circa 30 siti web contenenti solo materiale approvato dal Governo e notizie di propaganda. L’accesso ad Intranet è severamente limitato a causa della notevole mancanza di dispositivi che ne permettano l’accesso e il basso rango sociale in cui ricade la maggior parte della popolazione, al punto tale che alcuni esperti hanno speculato che il regime nordcoreano potrebbe distribuire gli stessi software che permettono di scavalcare le limitazioni in modo tale da catturare facilmente coloro che infrangono la legge.

Vincoli del genere garantiscono la continua dipendenza dallo Stato nordcoreano specialmente per l’informazione. Il Governo si oppone strenuamente ai diritti digitali perché potenziale vettore di istanze democratiche e quindi di insurrezioni. La recente storia dimostra che i media svolgono un ruolo significativo nel processo di democratizzazione e nell’educazione dei cittadini: le persone hanno accesso ai successi ed ai fallimenti del proprio governo e, soprattutto, alla possibilità di comparare l’operato dei governi di tutto il mondo. La formazione del cittadino avviene attraverso la conoscenza dei diritti umani per conseguentemente rendersi conto di quali diritti il Governo sta direttamente o indirettamente negando loro.

L’autorità centrale sfrutta il mondo digitale e i recenti sviluppi tecnologici per intensificare le proprie capacità di sorveglianza e monitoraggio sulla popolazione in modo da impossibilitare qualsivoglia mobilitazione dal basso.


12 Freedom House è un’organizzazione non governativa statunitense che promuove la democrazia e monitora l’estensione della libertà politica ed economica nei Paesi di tutto il mondo. Circa il report la metodologia del documento è fruibile qui.

13 PSCORE significa “People for Successful COrean REunification”. È una ONG situata a Seoul, che si occupa di individuare possibili barriere per la riunificazione e assiste i rifugiati nordcoreani affinché possano adattarsi alla vita in Corea del Sud. PSCORE è stata fondata nel 2006 da Kim Young-Il, un ex soldato nordcoreano che è riuscito ad evadere dal Paese con la famiglia e raggiungere il Sud.

14 DataReportal è una libreria di riferimento online che offre report gratuiti ricchi di dati, approfondimenti e tendenze. Il report circoscritto alla Corea del Nord è fruibile qui.

Kim Jon-un e ufficiali di alto rango - DPRK
Kim Jon-un e ufficiali di alto rango – DPRK

CIRCA I DIRITTI UMANI

Lunedì 13 marzo presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) è stata organizzata una riunione informale sugli abusi e le violazioni dei diritti umani in Nord Corea15 riportando nella nota divulgata il seguente messaggio:

“The DPRK’s human rights violations and abuses threaten international peace and security and are directly linked to the country’s unlawful weapons of mass destruction (WMD) and ballistic missile programs […].”

“Le violazioni della DPRK circa i diritti umani minacciano la pace e la sicurezza internazionale e sono direttamente collegate alle armi di distruzione di massa (WMD) e ai programmi missilistici balistici […].”

I commissari della COI sui diritti umani nella DPRK nel 2014 presso le Nazioni Unite:  Marzuki Darusman, Sonja Biserko e Michael Kirby (da sinistra al centro)
I commissari della COI sui diritti umani nella DPRK nel 2014 presso le Nazioni Unite: Marzuki Darusman, Sonja Biserko e Michael Kirby (da sinistra al centro)

L’incontro ha permesso di tornare sulla questione apertasi dal 2006 dopo l’imposizione di sanzioni da parte dell’ONU circa l’impiego di missili balistici e l’attuazione del programma nucleare della DPRK.

A tal proposito già il 21 marzo 2013, nella sua 22a sessione, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite istituì una Commissione d’inchiesta (COI) per indagare sulle “sistematiche, diffuse e gravi violazioni dei diritti umani” nella Repubblica popolare democratica di Corea16. La Risoluzione A/HRC/RES/22/13 incaricò l’organismo di indagare al fine di formalizzare la piena responsabilità della DPRK, in particolare per le violazioni che possano costituire crimini contro l’umanità.

Il Consiglio ha inoltre esortato il Governo nordcoreano a garantire un accesso pieno, rapido e senza ostacoli all’assistenza umanitaria e a cooperare pienamente con il Relatore speciale e la COI per disaminare le seguenti tematiche:

  • violazioni del diritto al cibo e violazioni associate ai campi di prigionia;
  • torture e trattamenti disumani, detenzione arbitraria e discriminazione;
  • violazioni della libertà di espressione, del diritto alla vita, della libertà di movimento.

La situazione circa la “tutela” dei diritti umani è riuscita a peggiorare con la propagazione di Covid-19 come sostenuto da Amnesty International nell’ultimo report17:

“Freedom of movement, both internationally and domestically, was almost completely curtailed by the government’s response to the Covid-19 pandemic. Widespread shortages of medicine and food negatively affected the right to health. Other fundamental rights, including freedom of expression, remained severely limited. The government increased its participation in international forums by sending representatives to global events, particularly those concerning economic, social and cultural rights.”

“La libertà di movimento, sia a livello internazionale che nazionale, è stata quasi completamente ridotta dalla risposta del governo alla pandemia di Covid-19. Le carenze diffuse di medicine e cibo hanno intaccato negativamente il diritto alla salute. Altri diritti fondamentali, tra cui la libertà di espressione, sono rimasti fortemente limitati. Il governo ha aumentato la sua partecipazione ai forum internazionali inviando rappresentanti a eventi globali, in particolare quelli riguardanti i diritti economici, sociali e culturali.”

Libera circolazione

Circa la zona smilitarizzata vige l’ordine di sparare “incondizionatamente” a chiunque tenti di attraversare il confine senza autorizzazione. Causa Covid i viaggi domestici sono sempre più difficili, inoltre il collegamento ferroviario con la Cina è stato interrotto.

Diritto alla salute

Le statistiche fornite dal Governo all’OMS indicano che oltre a non presentare nessun caso di infezione nessun decesso è avvenuto. L’offerta di COVAX18 di assistenza vaccinale attraverso 2 milioni di dosi è stata rifiutata, per paura di possibili effetti collaterali. Secondo l’OMS la Corea del Nord è uno dei soli due Paesi a livello mondiale senza un programma di vaccinazione in atto. Le restrizioni hanno imposto la quarantena per diverse settimane senza alcun supporto da parte delle autorità per garantire un adeguato approvvigionamento alimentare.

Diritti al cibo, all’acqua e ai servizi igienici

A North Korean boy holds a spade in a corn field in area damaged by floods and typhoons in the Soksa-Ri collective farm in the South Hwanghae province DPRK September 29, 2011. REUTERS/Damir Sagolj/File Photo
A North Korean boy holds a spade in a corn field in area damaged by floods and typhoons in the Soksa-Ri collective farm in the South Hwanghae province DPRK September 29, 2011. REUTERS/Damir Sagolj/File Photo

L’insicurezza alimentare è rimasta un problema serio, esacerbato da confini chiusi ed eventi meteorologici estremi. A giugno, il leader Kim Jong-un ha riconosciuto le difficoltà nel raggiungere gli obiettivi di produzione del grano. Secondo il rapporto dell’UNICEF sulla nutrizione infantile del 2021, quasi un bambino nordcoreano su cinque ha sofferto di un arresto della crescita da moderato a grave invertendo la tendenza degli ultimi anni.

Repressione del dissenso

Come sottolineato in precedenza, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella DPRK ha riferito circa una:

Widespread awareness that anyone believed to be a political threat to the current political system and the leadership, continues to be sent to Kwanliso.19

“Diffusa consapevolezza che chiunque sia ritenuto una minaccia politica per l’attuale sistema politico e la leadership, continua ad essere inviato ai Kwanliso”.

Rapporti non confermati e testimonianze hanno indicato che diverse persone sono state giustiziate per aver semplicemente visionato o distribuito elementi culturali stranieri tra cui film, musica o radio20. Gli arresti e le detenzioni arbitrarie sono all’ordine del giorno; pestaggi e altre torture o maltrattamenti hanno continuato ad essere riportati nelle strutture detentive sotto il Ministero della Sicurezza dello Stato.

Diritti economici, sociali e culturali

I diritti dei lavoratori sono inesistenti, la retribuzione per l’occupazione è minore del costo della vita. Il sistema di “status attribuito” dettando la mobilità educativa, politica e professionale per la cittadinanza impone la rilevazione del lavoro dei genitori. Vige in larga scala il lavoro minorile – e quello forzato.


15 Albania, Brasile, Gabon, Ghana ed Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Giappone, Malta, Mozambico e Svizzera sono attualmente membri temporanei del UNSC. Cina e Federazione Russa, membri permanenti, si sono opposti al sollevamento della questione.

16 Il mandato della U.N. Commission of Inquiry on Human Rights in the Democratic People’s Republic of Korea è fruibile qui.

17 L’Amnesty International Report è fruibile qui. Amnesty International è un’organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani.

18 COVAX è il pilastro dei vaccini dell’Access to COVID-19 Tools (ACT) Accelerator (Acceleratore per l’Accesso agli Strumenti COVID-19), una collaborazione globale innovativa, che comprende anche i Paesi più poveri del mondo, volta ad accelerare la produzione e l’accesso equo a test diagnostici, terapie e vaccini contro la malattia. La COVAX Facility, sostenuta dall’ONU, decise di rendere disponibili due miliardi di dosi di vaccini anti-COVID-19 entro la fine del 2021, comprese almeno 1,3 miliardi di dosi per le economie a basso reddito.

19 “La consapevolezza diffusa che chiunque sia ritenuto una minaccia politica per l’attuale sistema e la leadership, continua ad essere inviato a Kwanliso”. Il termine Kwanliso intende in maniera generale i campi di prigionia e rieducazione nordcoreani. Circa queste strutture un approfondimento è fruibile qui.

20 Come sorge dalle testimonianze di Yeonmi Park e Illyong Ju. Di quest’ultimo la seguente citazione:

At night, my father would turn on a small black radio and our family would listen to South Korean radio. We had to keep the volume low so that someone walking by couldn’t hear it. We listened to South Korean radio like this for 10 years, hiding it from our neighbors and friends. In North Korea, listening to foreign radio is considered a crime against the state. If we had been caught, we could have faced years in a political prison camp or even execution.”

“Di notte, mio padre accendeva una piccola radio nera e la nostra famiglia ascoltava la radio sudcoreana. Dovevamo tenere il volume basso, così che nessuno non potesse sentirla. Abbiamo ascoltato la radio sudcoreana così per 10 anni, nascondendola ai nostri vicini e amici. In Corea del Nord, ascoltare la radio straniera è considerato un crimine contro lo stato. Se fossimo stati presi, avremmo potuto affrontare anni in un campo di prigionia politica o addirittura l’esecuzione.”

Il racconto della fuga di Ju, all’epoca ancora dodicenne è fruibile qui.

Immagine satellitare della penisola di notte. La DPRK è quasi completamente al buio salvo Pyongyang DPRK (NASA)
Immagine satellitare della penisola di notte. La DPRK è quasi completamente al buio salvo Pyongyang (NASA)

I LANCI MISSILISTICI E KIM JONG-UN: AMORE VERO

Tweet di D. Trump contro il il dittatore della DPRK Jong-un nel quale comunica: "Ho parlato con il Presidente Moon della Corea del Sud ieri sera. Gli ho chiesto come stesse l'uomo dei missili. Si stanno formando lunghe colonne di gas in Nord Corea"
Tweet di D. Trump contro il il dittatore della DPRK Jong-un nel quale comunica: “Ho parlato con il Presidente Moon della Corea del Sud ieri sera. Gli ho chiesto come stesse l’uomo dei missili. Si stanno formando lunghe colonne di gas in Nord Corea”

Rocket Man è l’epiteto che fu usato per descrivere il dittatore nordcoreano dall’ex inquilino della Casa Bianca Donald Trump prima dello storico Summit di Singapore tenutosi a giugno 2018 in cui si discusse – tra le altre cose – la denuclearizzazione completa della penisola coreana. L’appellativo fu pronunciato nuovamente dinanzi alle Nazioni Unite seguito da un discorso dai toni tanto patriottici che apocalittici di cui è riportato un estratto:

[…] The United States has great strength and patience but if it is forced to defend itself or its allies we will have no choice but to totally destroy North Korea. Rocket man is on a suicide mission for himself and for his regime […].21

“[…] Gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza ma se saranno costretti a difendere sé stessi o i loro alleati non avremo altra scelta che distruggere totalmente la Corea del Nord. Rocket man è in missione suicida per se stesso e per il suo regime […].”

La minaccia nucleare nordcoreana – Vox

La minaccia del Presidente statunitense provocò la risposta del leader nordcoreano che definì tale linea d’azione come “il comportamento mentalmente deviato” di un “vecchio rimbambito”.

Il braccio di ferro continuò con minacce circa “il bottone nucleare” di entrambi finché l’appianamento delle tensioni e il disgelo avvenne progressivamente con le olimpiadi di PyeongChang.

"I test missilistici nordcoreani hanno raggiunto l'apice assoluto nel 2022". Classificazione in base alla tipologia di missile DPRK balistico per gamma. Statista
“I test missilistici nordcoreani hanno raggiunto l’apice assoluto nel 2022”. Classificazione in base alla tipologia di missile balistico per gamma. Statista

Tuttavia, la dicitura “uomo dei missili” sembra essere piuttosto azzeccata perché effettivamente il Regime sembra apprezzare particolarmente test missilistici. Nel 2022 infatti sono stati registrati più lanci balistici di sempre; sono stati testati una varietà di missili da crociera e ipersonici. Nel novembre 2021 un missile balistico intercontinentale è stato testato con una traiettoria ad alto angolo e a corto raggio; questo, lanciato con una traiettoria inferiore, avrebbe potuto raggiungere la terraferma degli Stati Uniti, secondo il Governo giapponese.

"Apice di lanci missilistici nordcoreani in 2022". Classificazione numerica dei missili DPRK per anno
“Apice di lanci missilistici nordcoreani in 2022”. Classificazione numerica per anno. BBC

A metà mese fa la DPRK ha lanciato un missile balistico a lungo raggio22 nelle acque al largo della costa orientale della penisola lo stesso giorno in cui i leader di Corea del Sud e Giappone – alleati degli Stati Uniti – si sarebbero incontrati a Tokyo. La Corea del Nord ha testato l’ultima volta un ICBM il 18 febbraio – è il quarto lancio in meno di un anno.

Le tensioni sembrano tutt’altro che perdere di intensità come dimostrano le affermazioni dell’ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Linda Thomas-Greenfield, tenute il 20 marzo presso il CdS dinnanzi ai Quindici. L’accusa verso Federazione Russa e Repubblica Popolare Cinese (guarda caso anch’essa “Repubblica Popolare”…) riguarda l’ostruzionismo che: “[…] incoraggia Pyongyang a lanciare impunemente missili balistici […]”.

A difesa del Regime nordcoreano è immediatamente intervenuto il vice rappresentante permanente cinese che ha giustificato tali lanci missilistici come una “contromisura” in risposta all’esercitazione militare congiunta di USA e Corea del Sud “Freedom Shield 23” così come ha risposto il Governo della DPRK affermando che circa 800mila cittadini si sono “offerti volontari” nel quadro di un arruolamento di massa nell’esercito nazionale per combattere contro gli Stati Uniti.23


21 L’intervento: “Trump to UN: ‘Rocket Man’ on a suicide mission” è fruibile qui.

22 Si tratta del missile balistico intercontinentale (ICBM) Hwasong-17 il più grande ICBM mobile su strada a propellente liquido del mondo e il “nuovo giocattolo” dell’arsenale nordcoreano. Pyongyang ha confermato che il missile ha viaggiato a un’altitudine massima di circa 6.000 km e ha volato per circa 1.000 km “prima di atterrare con precisione sull’area prestabilita nelle acque aperte al largo del Mare Orientale della Corea” noto anche come Mare del Giappone. Un approfondimento circa tale mezzo è fruibile qui.

23 Circa l’operazione militare è fruibile il comunicato stampa della United States Forces Korea qui.

Kim Jong-un fu presente al lancio missilistico dell'ICBM Hwasong-17. L'evento è stato trasmesso dal canale televisivo statale della DPRK
Kim Jong-un fu presente al lancio missilistico dell’ICBM Hwasong-17. L’evento è stato trasmesso dal canale televisivo statale della DPRK

L’INFERNO È REALTÀ

È stato chiesto, nella parte iniziale di questo articolo – che non si propone di essere un paper ma una “relazione” circa lo stato attuale delle cose – di immaginarsi il peggior Stato e la peggiore leadership possibile. Ebbene, immaginarsi un contesto del genere non è necessario dal momento in cui la Corea del Nord si rivela per essere la concretizzazione del presupposto di questo “esercizio logico”.

Tuttavia, e forse questa è la cosa che causa più rammarico, la realtà della situazione è probabilmente peggiore di quanto riportato. In un mondo in cui alcuni – e alcune fazioni politiche – oggigiorno, seppure a conoscenza di quanto detto sostengono il regime – chiaramente vivendo in Paesi occidentali e democratici, al sicuro da persecuzioni, torture, sevizie e condanne capitali – diventa un dovere fare luce sulle condizioni di vita e le sfide che la popolazione nordcoreana – indottrinata e coattivamente lobotomizzata23 – è costretta a vivere. Illuminare circa la sopravvivenza della popolazione nordcoreana è un dovere.

“The gravity, scale, and nature of these violations reveal a State that does not have any parallel in the contemporary world.”

– United Nations Commission of Inquiry Report on North Korea.

“La gravità, la scala e la natura di queste violazioni rivelano uno Stato che non ha alcun parallelo nel mondo contemporaneo.”

– Relazione della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulla Corea del Nord.


23 La lobotomizzazione è intesa in modo figurativo. Circa l’indottrinamento un approfondimento è fruibile qui.

SITOGRAFIA

North Korean mourners, crying to survive? CNN https://edition.cnn.com/2011/12/22/opinion/sifton-korea-tyranny/index.html

Analysts say China holds the key to the UN North Korea Report. BBC https://www.bbc.com/news/blogs-echochambers-26266505

North Korea: Life in the US is a ‘living hell’. BBC https://www.bbc.com/news/blogs-echochambers-27285885

Report “Freedom in the world 2023”. Freedom House https://freedomhouse.org/country/north-korea/freedom-world/2023

Commission of Inquiry on Human Rights in the Democratic People’s Republic of Korea. OHCHR https://www.ohchr.org/en/hr-bodies/hrc/co-idprk/commission-inquiryon-h-rin-dprk

North Korea. History https://www.history.com/topics/asian-history/north-korea-history

Kim Jong-un. Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/kim-jong-un

Korean Friendship Association https://korea-dpr.com/

Marked for Life: SONGBUN, North Korea’s Social Classification System. Robert Collins https://www.hrnk.org/uploads/pdfs/HRNK_Songbun_Web.pdf

The North Korean People’s Challenges. Life inside the world’s most authoritarian country. Life in North Korea https://www.libertyinnorthkorea.org/learn-nk-challenges

North Korea. Human Rights Watch https://www.hrw.org/world-report/2022/country-chapters/north-korea

La Vita Digitale ed i Diritti Digitali. PSCORE https://pscore.org/life-north-korea-it/digital-life-digital-rights-it/

A Brief History of North Korea and How it Became One of America’s Biggest Threats. KQED https://www.kqed.org/lowdown/26701/how-north-korea-became-a-rogue-state-a-brief-history-with-lesson-plan

North Korea. Asia Society https://asiasociety.org/countries-regions/north-korea

Amnesty International Report 2021/22: The state of the world’s human rights https://www.amnesty.org/en/documents/pol10/4870/2022/en/

The Political Philosophy of Juche. Grace Lee. Time https://www.time.com/wp-content/uploads/2014/12/korea1.pdf

Juche, the state ideology that makes North Koreans revere Kim Jong Un, explained. VOX https://www.vox.com/world/2018/6/18/17441296/north-korea-propaganda-ideology-juche

Digital 2022: North Korea. DATAREPORTAL https://datareportal.com/reports/digital-2022-north-korea

North Korea denounces US for organizing UN meeting on its human rights record. NKnews https://www.nknews.org/2023/03/north-korea-denounces-us-for-organizing-un-meeting-on-its-human-rights-record/

U.S. to hold meeting at U.N. on North Korea rights abuses. Reuters https://www.reuters.com/world/asia-pacific/us-hold-meeting-un-north-korea-rights-abuses-2023-03-10/

Corea del Nord: cresce il sistema repressivo dei campi di prigionia. Amnesty International https://www.amnesty.it/corea-del-nord-cresce-il-sistema-repressivo-dei-campi-di-prigionia/

North Korea: What missiles does it have? BBC https://www.bbc.com/news/world-asia-41174689

North Korea ICBM had range to hit US mainland – Japan. BBC https://www.bbc.com/news/world-asia-63672399

Kim Jong Un Guides Hwasong-17 ICBM Test. The Diplomat https://thediplomat.com/2022/11/kim-jong-un-guides-hwasong-17-icbm-test/

North Korea begins brainwashing children in cult of the Kims as early as kindergarten. Washington Post https://www.washingtonpost.com/world/asia_pacific/for-north-koreas-kims-its-never-too-soon-to-start-brainwashing/2015/01/15/a23871c6-9a67-11e4-86a3-1b56f64925f6_story.html

Freedom Shield 23 Set To Begin https://www.usfk.mil/Media/Press-Products/Press-Releases/Article/3317645/freedom-shield-23-set-to-begin/

Ultima Modifica: 28 Maggio 2023

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