Scritto da 9:13 Politica Interna

Naufragio con 67 morti a Crotone

Naufragio con 67 morti a Crotone. L’evento si è verificato nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio. La tragedia è avvenuta nei pressi della spiaggia della frazione Steccato di Cutro. Tra le vittime anche diversi bambini.

Sono arrivati a 67 i morti, e non accennano a diminuire, in quella che è l’ultima tragedia, l’ennesima, che coinvolge i migranti. Questa volta nel mare di Crotone.

Cosa è accaduto?

L’imbarcazione, era partita da Izmir, in Turchia. I migranti erano provenienti da Siria, Afghanistan, Iran e Pakistan.

La barca è naufragata e si è spezzata in due a causa del mare mosso. L’imbarcazione era stata avvistata nella serata di sabato a 40 miglia dalla costa crotonese, ma a causa del maltempo non si è potuto proseguire a raggiungere la suddetta zona.

Resti del naufragio
I resti nel naufragio di Crotone

Sul posto sono subito intervenuti i soccorsi. La polizia, i carabinieri e i vigili del fuoco hanno avuto anche il supporto della Croce Rossa Italiana del comitato di Crotone, con ambulanze, mezzi e circa 20 volontari che hanno supportato il recupero e l’accoglienza dei superstiti.

Parallelamente alla ricerca di eventuali altri dispersi, la polizia di Stato ha fermato tre presunti scafisti, i quali, di origine pachistana e turca, avrebbero chiesto ad ognuno dei migranti, circa 8 mila euro per il viaggio.

La Procura della Repubblica, intenta a ricostruire le dinamiche esatte della vicenda, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Le ricerche continuano senza sosta.

Le dichiarazioni

In una nota della Presidenza del Consiglio si legge:

“Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime il suo profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini. E’ criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. E’ disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del biglietto da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro. Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza.

Invece il Presidente Mattarella, attenziona l’Europa a riguardo:

“E’ indispensabile che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei Paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive”.

Le dichiarazioni del Ministro Piantedosi

Non si sono fatte attendere le dichiarazioni del Ministro degli Interni Piantedosi, che hanno, poi, scatenato le polemiche delle forze politiche di opposizione.

“La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli!“

Ministro degli Interni
Ministro degli Interni

La tragedia di Crotone, a detta del Ministro, sembra quasi essere stata cercata. Come se a questo mondo, tutti avessimo, sempre, la possibilità di scegliere.

Le dichiarazioni del ministro, lasciano intravedere, la linea politica del governo a riguardo:

fermare le partenze lavorando con i paesi di provenienza, ed entrare in Italia legalmente e non attraverso imbarcazioni“.

Inoltre la strage di Crotone avviene proprio a poche settimane dall’entrata in vigore del D l Ong.

Le opposizioni e lo scetticismo sulle operazioni di salvataggio

“Cosa è accaduto e cosa ha fatto il governo tra le 22:30 di sabato e le 4:10 di domenica?”

E’ la domanda che le forze di opposizione, PdM5s e Italia Viva, hanno posto in Commissione Affari Costituzionali, al Senato, al ministro presente per una audizione.

Questo perché nell’unica ricostruzione dei fatti, rimane un buco nelle ore precedenti all’arrivo del barcone vicino alla costa, già però avvistato. Tutti i partiti di opposizione, hanno perciò fatto sapere che chiederanno un’informativa al Senato sia a Piantedosi che a Matteo Salvini.

Ma è proprio la maggiore forza politica di governo, Fratelli D’Italia, a chiedere per prima, di palesare, ove ce ne fossero state, le lacune nella tempestività del salvataggio, al ministro Piantedosi.

D’impatto e certamente non nuova, la posizione della neo eletta segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, sulle questioni che riguardano l’immigrazione.

Schlein in Commissione Affari Costituzionali
Schlein in Commissione Affari Costituzionali

Infatti in Commissione Affari Costituzionali della Camera rivolgendosi al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha rincarato la dose:

“Sono rimasta colpita dalle sue parole, non solo quelle di oggi. Dopo la strage di Crotone lei ha detto che la disperazione non giustifica condizioni di viaggio che mettano in pericolo la vita dei propri figli. Parole che sono suonate indegne di un ministro, disumane e totalmente inaccettabili e inadeguate al ruolo. Chi parte, parte da situazioni che lei dall’alto dei suoi privilegi non ha mai provato. Chi è lei per giudicare dall’alto dei suoi privilegi se uno debba scegliere tra la morte in mare e la morte nel proprio paese?”

E ha concluso chiedendo le dimissioni del Ministro dell’Interno, ma non è stata la sola. Prima di lei, infatti, avevano chiesto al ministro di dimettersi: Riccardo Magi (+Europa), Filiberto Zaratti (Verdi sinistra) e Alfonso Colucci (M5s).

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Ultima Modifica: 2 Marzo 2023

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