Mattarella firma il decreto Milleproroghe con riserva, inviando una lettera di “richiamo”ai presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Stop a decreti e proroghe ai balneari
Il messaggio del Presidente della Repubblica è stato chiaro: la firma sul decreto è arrivata perché non si poteva rischiare di bloccare alcuni provvedimenti chiave e necessari al Paese, ma i punti che hanno fatto storcere il naso al Presidente non sono pochi.
Il messaggio alla Camere tocca due punti molto importanti: La necessità di mettere un freno all’abuso dei decreti legge e l’importanza di rivedere la linea sulle concessioni balneari, che già sono costate al nostro Paese una misura d’infrazione da parte dell’Europa.
La centralità di Mattarella
Il presidente Mattarella si rivela, ancora una volta, un pezzo preponderante dello scacchiere parlamentare, risultando forse uno dei presidenti più incisivi della storia Repubblicana. Un incisività, secondo alcuni necessaria in un periodo di forte crisi dei partiti. Crisi che ha portato gli stessi esecutivi a riporre scarsa fiducia nei propri gruppi parlamentari, arrivando quindi, anche per esigenze di tempo, a distorcere l’utilizzo del decreto legge.
Leggi anche: https://www.politicare.eu/2022/02/03/sergiomattarella-mandato-presidente/
L’art 77 della Costituzione
L’articolo 77 della nostra Costituzione é chiaro: “… in casi straordinari di necessita’ e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità’, provvedimenti provvisori con forza di legge…”
Questi due caratteri essenziali non sembrano più essere rispettati dai governi, che ormai da tempo hanno privato il Parlamento della sua funzione legislativa.
https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione/parte-ii/titolo-i/sezione-ii/articolo-77
È una questione di fiducia
Una fiducia ogni quindici giorni: questa é la media del governo Meloni che però è, per ora, ben lontana dal record negativo del Governo Monti, con una media di una ogni sette giorni. Lo strumento della fiducia era stato pensato per casi eccezionali, ma con governi sempre più deboli o di natura straordinaria (come i governi tecnici) lo strumento della fiducia è stato utilizzato per indirizzare la propria coalizione sotto la minaccia della caduta di governo.
O si vota o andiamo a casa
Ricordiamo infatti che, seppur non vincolante, il mancato voto di fiducia su un proprio provvedimento mette il Governo spalle al muro, con il Parlamento che, in via indiretta, chiede un passo indietro all’esecutivo; soprattutto in un Paese come il nostro, dove ogni crisi di governo, ad accezione del Governo Prodi, è stata di natura extraparlamentare e quindi si è formalizzata anche senza un vero e proprio voto di sfiducia in capo al Governo.
Bolkestein, un amore mai sbocciato
Altro tema toccato dal presidente é la deroga delle concessioni balneari contenuta nel Milleproroghe. La famosa direttiva Bolkestein sembra non incontrare le simpatie di nessun governo, eppure questa mancanza ad oggi ci è costata una misura d’infrazione.
La direttiva prevederebbe la messa a gara delle concessioni nell’ottica di un bando europeo. La direttiva Bolkestein ruota intorno al tema della liberalizzazione delle concessioni balneari, obbligando dunque gli Stati a indire nuovi bandi pubblici per le loro assegnazioni.
Cosa ne sarà del decreto?
La sorte del decreto allora?
Il decreto passa. La nota recapitata alle Camere non invalida il provvedimento e anche qui, si può apprezzare il forte senso delle istituzioni del Presidente Mattarella. Il decreto sarebbe potuto essere non firmato da Mattarella che però, in questo modo, avrebbe costretto le Camere a ridiscutere il testo. Quindi, nella forma, un rifiuto presidenziale avrebbe avuto un impatto limitato ma nel dibattito politico si sarebbe trattato di una bocciatura pesante per il Governo.
La risposta di Fratelli d’Italia
La risposta non si è fatta attendere. In particolare, Lucio Malan ha richiamato Mattarella facendo notare che dopo molti anni si era deciso di non chiedere la fiducia sul Milleproroghe. Nell’intervento ha anche ricordato l’uso, a suo modo distorto, che dei decreti e dei dpcm si era fatto nelle passate legislature.
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Un Presidente chiave
Il Presidente Mattarella è quindi nuovamente intervenuto in modo incisivo; lui che aveva portato al governo Draghi, lui che aveva permesso gli storici patti del Quirinale con la Francia e sempre lui che, anche dopo aver annunciato il suo ritiro, aveva accettato il secondo mandato presidenziale.
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Ultima Modifica: 10 Marzo 2023