Lunedì c’è stata la visita di Biden a Kiev per incontrare il suo omologo Volodymyr Zelensky, e confermare il supporto degli Stati Uniti all’Ucraina. La prassi insegna che un Presidente americano non si reca mai in una zona di conflitto in cui gli Stati Uniti o gli Alleati non abbiano il pieno controllo dello spazio aereo.
Il viaggio, fortemente voluto da Zelensky, è stato organizzato in poco tempo e in gran segreto. Non per domandare il permesso ma per evitare spiacevoli sorprese, i russi sono stati avvertiti qualche ora prima che arrivasse il presidente degli USA.
La data della visita nella capitale ucraina, la prima di un presidente americano dopo 15 anni, è stata scelta attentamente da Joe Biden, che ha voluto esserci nel giorno in cui si commemorano le vittime della repressione effettuata dal regime filorusso durante le proteste di piazza Maidan del 2014.
A pochi giorni di distanza un altro importante anniversario: il 24 febbraio è un anno esatto dall’inizio dell’operazione speciale lanciata da Putin, un anno esatto da quando Zelensky chiese a Biden di riunire i leaders del mondo e di sollecitare il loro sostegno all’Ucraina.
“L’obiettivo di Putin era di cancellare l’Ucraina dalle mappe”, ma “la sua guerra di conquista sta fallendo”, ha detto Biden durante il suo discorso accanto a Zelensky.
Il presidente americano ha continuato dicendo che “Putin pensava che l’Ucraina fosse debole e l’Occidente diviso”, e che “contava sull’incapacità di tenere unita la NATO”.
In questo senso la visita di Biden a Kiev è il segnale per Putin che la Russia si sbagliava e che “la NATO è più unita e solidale che mai”. Sono queste le parole che il presidente americano ha usato il giorno dopo a Varsavia.
Dopo la visita di poche ore a Kiev, Biden si è infatti recato nella capitale polacca dove ha tenuto un discorso in cui ha ricordato l’importanza della scelta fatta dal blocco occidentale a sostegno di libertà, democrazia e sovranità, e ha sottolineato che “l’Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia”.
A Varsavia Biden si è incontrato alla presenza del segretario generale della NATO Jean Stoltenberg con i leaders dei Nove di Bucarest, il gruppo di alleati che rappresenta il fianco orientale dell’Alleanza atlantica.
Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Ungheria condividono oltre alla posizione geografica di frontiera ad Est, anche un’eredità comune: erano Paesi satelliti o Repubbliche socialiste, nel caso dei tre Stati baltici, dell’Unione Sovietica.
La visita di Biden a Kiev è anche un segnale per Pechino
La passeggiata tra Biden e Zelensky per il centro di Kiev, anticipa di un giorno la visita del capo della diplomazia cinese Wang Yi a Mosca per sostenere colloqui riservati prima col ministro degli esteri russo Sergej Lavrov, poi con lo stesso Putin. La visita di Wang è la prima di un alto funzionario cinese da quando Putin ha ordinato l’invasione.
Questa visita ha alimentato le preoccupazioni di alcuni Paesi NATO, Stati Uniti in testa, sul possibile sostegno militare che Pechino possa fornire a Mosca nel conflitto contro Kiev. Il segretario generale Stoltenberg ha infatti detto che ci sono segnali che fanno pensare ad una pianificazione del genere.
Timori ed affermazioni che incrinano ulteriormente i rapporti già tesi tra Pechino e Washington, come dimostrato dall’acceso dibattito avvenuto tra il segretario di stato Blinken e Wang Yi sul caso dei palloni spia durante la conferenza di Monaco.
Ma per ora il contrasto tra la posizione cinese e quella statunitense rispetto al conflitto è netta. Gli Stati Uniti hanno condannato l’aggressione russa e scelto di fornire aiuti militari, anche letali, all’Ucraina. La Cina, invece,non ha condannato l’aggressione, e per ora non sta sostenendo ufficialmente militarmente la Russia. Com’è noto, Pechino e Mosca condividono l’astio nei confronti dell’ordine mondiale a guida occidentale.
C’è da dire poi che il tour europeo di Wang Yi, in cui si inserisce la visita a Mosca, è stato pensato per sponsorizzare un’iniziativa di pace, più tardi articolata dallo stesso presidente cinese Xi Jinping in un piano in 12 punti.
Inoltre, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa russa TASS, Putin sta aspettando la visita del presidente cinese. Sembrano confermarsi in tal modo le indiscrezioni del Wall Street Journal sui preparativi di Xi Jinping per un summit col suo omologo russo, al fine di giocare un ruolo attivo per porre fine al conflitto.
La visita del presidente Biden a Kiev può dunque anche essere vista come il tentativo da parte dell’amministrazione americana di giocare in anticipo sui tempi, riaffermando la propria presenza nell’area e rafforzando il legame con l’Ucraina, con lo scopo di indebolire qualsiasi iniziativa cinese nei confronti del governo di Kiev.
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Last modified: 26 Febbraio 2023