Breve introduzione
PNRR, il Governo non vuole rischiare di perdere il treno dei fondi europei a causa dei rallentamenti burocratici che derivano dalla spesa in carico alle istituzioni locali e attua, quindi, il piano già previsto dal 2022.
Si riparte dal 2022
La necessità di coordinare e controllare gli enti locali nella loro spesa del PNRR aveva portato al decreto legge n.68/2022 che si preoccupava di realizzare dei presidi territoriali, in capo al Ministero dell’interno e dell’economia, per l’organizzazione di grandi eventi e opere (come il Giubileo a Roma) e per l’indirizzo delle operazioni d’attuazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
Le prime assunzioni
Il 15 marzo 2023 hanno preso servizio, presso le Prefetture e gli Uffici Territoriali del Governo, 400 unità per la costituzione dei suddetti presidi. Il piano del decreto n68/2022 prevede l’assunzione di 700 unità totali, con le 300 unità mancanti, che opereranno per la Ragioneria generale dello Stato.
Viene assegnato il generale compito a questi soggetti di: monitorare, rendicontare e controllare l’attuazione dei punti del PNRR; attuare controlli amministrativo-contabili su eventuali frodi, conflitti d’interesse e doppi finanziamenti; rispondere sui vari controlli dell’antimafia; parametrare il raggiungimento dei vari obiettivi nel rispetto ambientale volti al raggiungimento degli obiettivi intermedi (Milestone) e dei traguardi (Target).
Come e dove verrano destinati i fondi
L’operazione vede la cooperazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dell’Interno, con quest’ultimo che fissa un totale di euro 12.489.800.000 erogati per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- Rinnovo del parco veicoli del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. (€424.000.000,00);
- Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei comuni (€6.000.000.000,00);
- Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale (€3.300.000.000,00);
- Piani Urbani Integrati (€2.493.800.000,00);
- Piani Urbani Integrati – Risorse dei fondi BEI per sviluppo PMI (€272.000.000,00).
Gli obiettivi sopra fissati corrono, in realtà, a due velocità e con procedure in parte differenti. I fondi per la valorizzazione del territorio e per i progetti di rigenerazione urbana sono, infatti, già finanziati dalla legge di bilancio, al contrario dei piani urbani integrati che rientrano tra i progetti finanziati totalmente dal PNRR.
Un sistema complesso di controllo
Il lavoro di controllo e coordinamento, affidato a questi presidi territoriali, sarà poi affiancato dalle varie Prefetture e dalla Ragioneria di Stato (con particolare attenzione richiesta ai fondi per lo sviluppo delle PMI). Risponderanno inoltre ad un controllo incrociato tra, DAIT (dipartimento affari interni e territoriali), Direzione Locale Finanza e l’unità di missione (trattasi di un ufficio ministeriale), i fondi destinati allo sviluppo dei comuni e dei piani di rigenerazione di questi (particolare sensibilità nei confronti dello sviluppo delle politiche inclusive per le fasce economicamente deboli).
Serve formare la P.A
Una burocrazia quindi complessa che vedrà l’ultima parola ai Ministeri, che cercano però di strutturare un complesso di soggetti in grado di compensare alla lentezza degli enti locali che rischiano di essere un freno al PNRR. Sensibilmente in difficoltà sembrano essere i comuni del Sud Italia, che agli albori del PNRR denuciavano in primis una mancanza di personale qualificato che inevitabilmente avrebbe reso impossibile l’attuazione di procedure assai complesse.
E l’istituzione dei presidi territoriali risponde anche alla necessità di formare i dipendenti della Pubblica amministrazione. I presidi territoriali promuoveranno, infatti, incontri, attività formative e divulgative per il personale dell’Ente locale necessari su una materia delicata come il PNRR.
Un test per l’Autonomia?
Piantedosi a seguito dell’istituzione dei presidi, ha rivolto un saluto ai nuovi funzionari e ribadito la necessità che Ragioneria di Stato ed enti locali lavorino in concerto per portare a casa i vari obiettivi. Una sorta di stress test per le amministrazioni locali che, forse, ci restituira dati di analisi anche per ciò che sarà l’autonomia differenziata.
La nota del Ministero: https://www.interno.gov.it/it/notizie/presidi-unitari-linee-guida-supporto-enti-locali-nel-monitoraggio-rendicontazione-e-controllo-fondi-pnrr
Piantedosi PNRR presidi territoriali
Last modified: 6 Aprile 2023