L’Italia ha vietato i cibi sintetici e la carne sintetica «per proteggere la salute pubblica e prevenire l’ingiustizia sociale». Il nuovo disegno di legge del Governo Meloni, approvato di recente in Consiglio dei Ministri, è stato accolto positivamente dai componenti dell’Esecutivo alla guida delle Politiche Agricole e della Salute, che hanno ribadito l’importanza della tutela della salute e del patrimonio culturale del paese.
L’opininone dei Ministri Lollobrigida e Schillaci
È stato proprio il Ministro per le Politiche agricole, Francesco Lollobrigida, ad annunciare il provvedimento che vieta, di fatto, la commercializzazione e l’importazione di cibo sintetico e carne sintetica. Secondo il Ministro, «il cibo sintetico potrebbe portare a un’ingiustizia sociale, in una società dove solo i ricchi hanno accesso al cibo di qualità, mentre i poveri no». Inoltre, «potrebbe aumentare il rischio di disoccupazione e minacciare la salute pubblica».
Anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha confermato che il disegno di legge sui cibi sintetici «è basato sul principio di precauzione, poiché attualmente non ci sono studi scientifici sufficienti sugli effetti dei cibi sintetici». La nuova legge, dunque, «mira a tutelare la salute dei cittadini e a salvaguardare il patrimonio della cultura agroalimentare italiana, basata sulla dieta mediterranea».
Coldiretti: «Tutelato il Made in Italy»
Coldiretti ha recentemente pubblicato i risultati di un’indagine secondo cui l’introduzione del divieto di cibo sintetico dal Governo italiano «salverebbe un valore di 580 miliardi di euro nella filiera agroalimentare del paese». Nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla crisi in Ucraina, il cibo è diventato la prima fonte di ricchezza dell’Italia.
Secondo Coldiretti, il Made in Italy a tavola «rischia di essere minacciato dalla diffusione di cibo sintetico», rappresentando quasi un quarto del PIL del paese e impegnando 4 milioni di lavoratori in 740.000 aziende agricole, 70.000 industrie alimentari, oltre 330.000 attività di ristorazione, 230.000 punti vendita al dettaglio e 10.000 agricoltori impegnati nella vendita diretta con Campagna Amica.
Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha recentemente chiesto al Governo un decreto flussi aggiuntivo per far fronte alla richiesta di manodopera nel settore agricolo. Inoltre, Prandini ha sottolineato la necessità di «raddoppiare le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, spostando i fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa». (Politicare.eu)
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Last modified: 31 Marzo 2023