Lo scorso 22 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua, che però tende a diminuire giorno per giorno e, di conseguenza, aumenta la siccità.
Quali sono le soluzioni del governo Meloni?
La siccità non arretra
E’ già dalla scorsa estate che la situazione sembra essere molto critica.
L’area Mediterranea potrebbe essere quella più sofferente, durante la torbida estate che si appresta ad invadere il nostro Paese.
Il nord Italia, in materia di siccità, sta già soffrendo. L’area alpina e quella padana, per esempio, stanno soffrendo e soffriranno la condizione, a causa della mancanza di accumuli di neve.
Marzo, per esempio, sta registrando un deficit del 6,3% rispetto alla media del decennio. In Piemonte ed in Lombardia, il 6,5% dei comuni già sta utilizzando le autobotti.
Di conseguenza il settore agricolo, il più colpito dei settori, verrà probabilmente messo in ginocchio.
Come cala la disponibilità di acqua in Italia
Secondo i dati del dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, rispetto al valore di riferimento storico per la disponibilità d’acqua, la disponibilità è diminuita del 20%.
E’ inutile dire che tutto ciò sia stato aggravato dal riscaldamento globale. Più le temperature aumentano, più le risorse evaporano.
Una cosa la popolazione comune può fare: ottimizzare le risorse, come consigliato da Legambiente.
Il governo nominerà un commissario straordinario
Il Consiglio dei Ministri, tenutosi il 21 marzo, ha delineato i compiti che saranno ricoperti dal “Commissario Straordinario per la Siccità”, che però non è stato ancora nominato. Ancora non c’è accordo sull’identikit: se sarà un tecnico o un politico.
Il “futuro commissario” :
“Potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo, come lo sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque; potrà aumentare la capacità degli invasi, la gestione e l’utilizzo delle acque reflue; potrà mediare in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica e ricognizione del fabbisogno idrico nazionale. Sono ancora in corso valutazioni tecniche per formalizzare la soluzione definitiva.”
Il Governo e la Cabina di Regia, hanno deciso di procedere su due livelli di intervento:
- uno immediato, con un decreto ( che potrebbe approdare, la settimana prossima in Cdm), per approntare delle misure che impattino subito da qui all’estate;
- l’altro sul medio-lungo periodo, per tracciare un percorso risolutivo dei problemi strutturali presenti nell’arco di tutto il Paese.
Il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Lollobrigida, alla presentazione di Vinitaly e all’indomani della cabina di regia sulla siccità, ha ribadito:
“Quella dell’acqua è una delle criticità più importanti che deve affrontare il mondo della produzione agricola. In Italia il 53% del consumo di acqua è diretto alla produzione di beni primari e se non ci fosse, o diminuisse, questa produzione allora aumenterebbe anche il prezzo al consumo. Dobbiamo agire e questo governo lo sta facendo, dialogando tra forze politiche e istituzioni per affrontare quello che non è stato affrontato nel tempo per ragioni inspiegabili.”
Conclude poi, parlando della cabina di regia, coordinata da Matteo Salvini:
“Abbiamo un sistema di dighe importante in Italia, ma sono mediamente intasate per 1/3. Se risolvessimo questo problema con il dragaggio delle dighe avremmo un potenziale analogo di 30-35% di dighe in più. Dunque un dato rilevante e di facile soluzione. Questo però si scontra con un sistema normativo riguardante i rifiuti speciale dell’ambiente che va affrontato e risolto. Negli ultimi trent’anni il problema della siccità è rimasto inevaso. Questo governo sta però facendo passi in avanti verso la soluzione pragmatica dei problemi.”
Informati, con la politica “in tasca”!
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Ultima Modifica: 25 Marzo 2023