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Riforma Fiscale: I 21 punti del Governo

Arriva la legge delega per la riforma fiscale. Il Governo nei prossimi 24 mesi modificherà IRPEF, IRES, IVA e molto altro .

Riforma fiscale: Il Governo prepara il terreno per il primo passo verso uno dei punti cardine della coalizione di centro-destra. 

Arriva la legge delega

È stato presentato il disegno di legge delega che permetterà al Governo di lavorare sulla riforma fiscale; l’esecutivo ha 24 mesi per riformare radicalmente il sistema fiscale italiano con una riforma strutturale che potrebbe risultare la più significativa dagli anni ’70. 

I punti principali della riforma

Lo snodo principale riguarderà la riforma degli scaglioni IRPEF e lo sdoppiamento dell’IRES, con il dichiarato obiettivo di giungere progressivamente alla Flat Tax, l’aliquota unica che prevede un solo scaglione e una “no tax area” per i redditi minimi.

Ma non solo, si dovranno affrontare anche la riforma dei procedimenti dichiarativi, accertativi e di riscossione del contenzioso per tentare di colmare il “tax gap” che, secondo il Viceministro Leo, è da considerarsi pari a 75-100 miliardi; un gap che rappresenta la perdita di gettito fiscale a cui sono soggette le casse dello stato a causa del farraginoso sistema di riscossione e dichiarazione dell’attuale sistema.

La visione complessiva della riforma

Altri punti presenti nella legge delega saranno: Riforma Aliquote Iva; Rafforzamento dello “Statuto dei diritti dei contribuenti”; Revisione del sistema sanzionatorio amministrativo o penale e riordino dei vari Testi Unici dove sono raccolte le varie norme in materia fiscale. 

Alcuni dei punti della riforma, descritti da Leo, in un intervista al Sole 24 ore: https://www.ilsole24ore.com/art/il-viceministro-dell-economia-leo-riforma-fiscale-cdm-entro-prima-quindicina-marzo-AEYaUShC

Maurizio Leo, Viceministro dell'Economia (ANSA) intervistato sulla riforma fiscale
Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia (ANSA)

Tre scaglioni IRPEF

Il punto centrale della riforma riguarderà la nuova formulazione degli scaglioni IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche) che vedrà un sistema basato su tre scaglioni, disegnando un sistema impostato su una minore pressione per i redditi. Oggi abbiamo 4 scaglioni: il primo per un imponibile di 15 mila euro sottopone ad un prelievo del 23%;poi c’è quello da 15 a 28 mila euro, con un prelievo del 25%. Da 28 a 50 mila si arriva al 35%. Oltre i 50 mila l’aliquota è al 43%. L’obiettivo è l’accorpamento dei due scaloni centrali (da 15 a 28 mila euro).

Servono le coperture

Un costo elevato per i conti pubblici che il Governo punta a mitigare, finanziando la riforma, con una revisione expenditures. Si vuole rivedere il sistema di deduzioni e detrazioni che si applicano, le prime, alla base imponibile e le seconde all’imposta lorda, realizzando quindi uno “sconto” su quanto il contribuente deve corrispondere al sistema tributario. Si ipotizza un sistema dove all’aumentare dell’imponibile faccia seguito una riduzione delle detrazioni. L’esecutivo però ha chiarito di non voler intaccare le detrazioni più sensibili come quelle per sanità, istruzione, interessi passivi su mutui ed eventuali costi per collaboratori familiari. 

Il Vice Ministro Leo ha sottolineato la necessità per il Governo di realizzare una riforma fiscale che permetta all’Italia di uniformarsi alle regole europee e internazionali in materia.

Riforma fiscale
Modello F24

IRES, cosa cambia per le imprese

Altro snodo centrale riguarderà la riforma dell’IRES (Imposta sul reddito delle società), che vedrà uno sdoppiamento dell’imposta con una prima aliquota fissata al 24%, alla quale dovrà affiancarsi una tassazione agevolata per i redditi dell’impresa, che nei successivi due anni, saranno destinati a nuove assunzioni o investimenti rivolti allo sviluppo innovativo  e alla qualificazione dell’impresa.

A questo si affiancherà una riforma della disciplina sulla deducibilità degli interessi passivi e sul regime di compensazione delle perdite fiscali. Per le imprese però, si lavora per rivedere anche l’IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) con un progressivo abbandono di questo strumento che andrà progressivamente a sovrapporsi all’IRES. 

Bisogna ripensare l’IVA

Anche l’IVA subirà importanti novità. Si tenterà di razionalizzare le varie aliquote cercando di parificare le aliquote sui beni simili che oggi spesso divergono in modo significativo. A questo si aggiunge, l’intenzione di abolire l’IVA sui beni di prima necessità riprendendo uno dei punti chiave della campagna elettorale che era stato rilanciato sopratutto dopo lo scoppio della crisi inflattiva. 

Carello della spesa (ANSA)

Si guarda alla Flat Tax

Si va verso una riforma fiscale, che riprende, per larghi tratti, il percorso già intrapreso dal governo Draghi che puntava a razionalizzare la disciplina dichiarativa oltre che rivedere, in senso unitario, il complesso di norme che da anni ormai sono disperse in diversi testi creando una confusione normativa, recando disguidi e difficoltà a cittadini. Il punto centrale, dei 21 articoli della legge delega, è la Flat Tax, un obiettivo che non si raggiungerà con la prossima riforma ma che segna la strada della riforma stessa che va verso un sistema a tre scaglioni dell’IRPEF che tenterà di aprire la strada all’aliquota unica. https://www.politicare.eu/2022/11/28/flat-tax-sul-reddito-incrementale-per-partite-iva-e-autonomi/

Ultima Modifica: 15 Marzo 2023

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