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Il gruppo Wagner: chi sono e che ruolo hanno in Ucraina?

Il gruppo Wagner: chi sono e che ruolo hanno in Ucraina?

Il Wagner Group è una compagnia mercenaria di origini russe ed ispirazione Nazista, tanto che uno dei suoi comandanti, Dmitry Utkin, ha perfino un tatuaggio delle SS. Ma lo si capisce anche dal nome che fa riferimento al compositore preferito di Hitler. Pur essendo uno strumento privato, questi mercenari provengono tutti da esperienze in reparti militari d’élite. Sono dotati da sempre di un arsenale da guerra importante, che comprende armi leggere come pistole, fucili d’assalto, granate, ma anche artiglieria pesante ed elicotteri. A muovere i fili dietro a quest’organizzazione c’è il Cremlino, che la utilizza come mezzo violento di espansione della propria influenza in varie parti del mondo, dall’Africa alla Siria fino all’Europa. Il vantaggio di utilizzare questa milizia è evitare d’intervenire in prima persona con truppe russe regolari, che comporterebbero una serie di conseguenze a livello internazionale. Infatti quando vengono catturati il governo russo si scrolla di dosso ogni responsabilità e nega ogni coinvolgimento. Un gruppo utilizzabile plausibilmente anche per organizzare assassini di generali, rapimenti dei loro figli e altre operazioni segrete delicate. Da qualche migliaio di mercenari iniziali, durante la guerra in ucraina sono stati reclutati molti soldati e soprattutto detenuti superando i 20.000 combattenti. Questi ultimi con la promessa della libertà dopo il servizio, e morte certa per chi diserta.

Wagner in Africa

Nel settembre 2021 il Mali sigla un accordo con la Wagner per avere 1000 mercenari sul proprio territorio. Il 27 marzo c’è stato uno dei peggiori massacri degli ultimi decenni: verso le 10 del mattino, in un mercato affollato sono arrivati diversi elicotteri da cui sono scesi alcuni soldati che hanno ingaggiato un conflitto a fuoco con alcuni jihadisti. I soldati hanno circondato il mercato e fatto prigionieri circa 300 uomini che sono stati lasciati sotto il sole per diversi giorni per poi essere giustiziati a sangue freddo. Secondo alcuni testimoni oltre ai soldati maliani c’erano dei bianchi di etnia russa che hanno partecipato attivamente allo scontro. Ci sono stati abusi da parte del Wagner Group anche nella Repubblica Centro africana, anche li presente grazie ad un accordo con il governo locale. La loro presenza si è spinta anche in un’importante zona per l’Europa e soprattutto per l’Italia, il Sahel. Una volta questa parte di Africa sub sahariana era controllata dai francesi, ma mano a mano che si sono ritirati, la Wagner ne ha preso il controllo. Una cosa che interessa direttamente Roma, perché è uno dei rubinetti dei flussi migratori dall’Africa all’Europa. La Russia, controllando indirettamente questo territorio acquisisce un potere ricattatorio nei confronti degli europei.

Lo Chef di Putin

Evgeny Prigozhin, soprannominato “lo chef” per l’impero che ha fondato sui catering, è altresì l’artefice della ‘fabbrica dei troll russi’ con cui il Cremlino ha inondato di propaganda filo-russa l’occidente, creatore ed ideatore del gruppo Wagner nel 2014 durante il “genocidio della popolazione russa del Dombass. Dove io, come molti uomini d’affari russi, mi sono recato nelle zone industriali dove si riunivano i cosacchi e ho cercato di mettere insieme un gruppo che viaggiasse per difendere i russi“, ha dichiarato sul social russo VK il capo del gruppo Wagner. Da allora, la milizia, ufficialmente indipendente, ma da molti associata al ministero della Difesa di Mosca, cura “gli affari” di cui la Russia non può occuparsi direttamente. Soltanto con l’invasione del 2022, il gruppo ha conosciuto una visibilità internazionale che, se da un lato, potrebbe “fare male” agli affari del Cremlino, dall’altro ha consegnato un’inedita popolarità al “cuoco”, il quale ora sogna una carriera politica da successore del Presidente Putin.

Le critiche ai vertici e l’oscuramento del capo

Prigozhin e Kadirov sono i falchi più duri verso la conduzione della guerra in Ucraina da parte dei vertici militari russi. Il capo del gruppo Wagner, in particolare, è da tempo molto critico nei confronti dei generali e dell’esercito ed è stato anche colui il quale ha attaccato direttamente il Cremlino, anche grazie al preponderante ruolo che le sue truppe stanno giocando in Ucraina, dato che la vittoria a Soledar, ottenuta grazie all’impegno di Wagner, è la prima che la Russia può vantare da sei mesi a questa parte. Il recente “cambio di conduzione”, con l’avvicendamento di Gerasimov al vertice delle operazioni, per molti ha significato il ritorno della guerra nelle mani di un uomo del ministero della Difesa. Un messaggio anche per Wagner, il quale agisce da tempo senza consultarsi con la politica.

Ultimamente Prigozhin ha attaccato direttamente il ministro Shoigu, accusandolo di non fornire ai suoi mercenari l’80% delle munizioni necessarie al combattimento, che li sta condannando a una fatale “carestia di proiettili” mentre combattono contro gli ucraini vicino a Bakhmut. Il Ministero della Difesa, ovviamente, ha contestato le accuse ed in un comunicato si è espresso così:

“Tutte le richieste di fornitura di munizioni vengono soddisfatte il prima possibile. I tentativi di provocare una scissione nel meccanismo di interazione tra le unità russe sono controproducenti e avvantaggiano il nemico’’

Lo scontro con Shoigu e i vertici militari sulla conduzione della guerra in Ucraina ha portato il capo dei mercenari della Wagner a pagare un prezzo mediatico molto alto. E’ stato rivelato dal media indipendente russo Verstka, che diversi organi di stampa hanno ricevuto l’ordine di oscurarlo su “argomenti non neutrali”, facendolo di fatto sparire dai media ufficiali russi. Un’altra prova dell’ormai percepibile pericolosità di un rivale, cioè Prigozhin, il quale sta acquisendo fin troppa influenza politica per i gusti del Cremlino.

Ultima Modifica: 28 Febbraio 2023

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