Breve introduzione
Quanto è vero che l’Italia potrebbe vivere di sola cultura?
Si stima, infatti, che l’Italia concentri dal 60% al 75% di tutti i beni artistici esistenti in ogni continente. Nonostante ciò sappiamo bene che risulta essere un settore in cui ancora, misteriosamente, il lavoro scarseggia.
Gli Uffizi: dal boom di visite ai rincari del 2023
202.686,00 è il numero record di visitatori raggiunto dalla Galleria degli Uffizi, durante il periodo natalizio.
A questo importantissimo annuncio, la Galleria ha fatto seguire anche quello degli aumenti, legittimi, riguardo il prezzo degli ingressi.
Il prezzo passa dai 20 euro precedenti in alta stagione ai 25 euro in alta stagione a partire da questo anno, ovvero dal 1 Marzo al 30 Novembre.
Questo il sito dove si possono vedere i prezzi: https://www.uffizi.it.
Il rincaro è assolutamente in linea con quanto accade in Italia dall’avvento dell’inflazione e dall’avvento del caro energia.
La decisione è stata presa dal Cda e approvata dalla Direzione Regionale Musei della Toscana e dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura.
Secondo il Ministro Sangiuliano, è una decisione giusta e ponderata:
“Dobbiamo adeguarci agli standard europei.”
Andiamo dunque a dare un’occhiata agli standard europei.
Dall’Italia al mondo: i musei che costano di più e quelli che costano di meno
Non è un mistero che in alcuni paesi europei, le sovvenzioni statali prima e quelle dei privati poi, danno modo ai fruitori d’arte e cultura di non spendere un elevato prezzo per ammirare le meraviglie del mondo.
Due esempi su tutti:
- Il Louvre di Parigi, che costa solo 17 euro;
- il British Museum e la National Gallery sono gratis.
Dall’altra parte però ci sono diversi musei che hanno costi elevati, che quando abitualmente andiamo fuori per visitarli, ci sembrano più che consoni.
Facciamo un breve elenco:
- Il Met di New York, trenta dollari (28 euro);
- Museo Van Gogh di Amsterdam 20 euro;
- Rijks 22,50 euro;
- Guggenheim di Bilbao 16 euro, a quello di New York 25 dollari (23 euro).
Quindi se è vero come è vero che “la cultura è cara in Italia”, dovremmo forse analizzare anche il resto dell’Europa per fare una statistica più realistica possibile.
Ci sono certamente siti che costano meno, come per esempio il Reina Sofia di Madrid, dove è conservata la Guernica di Picasso, ma non sono la maggioranza.
Del resto in Italia, la Pinacoteca di Brera a Milano, mantiene il più che onesto ingresso di 15 euro e conserva capolavori raffinati e variegati: da Mantegna a Rubens, da Bramante ad Hayez, da Piero della Francesca a Tiziano.
La politica: le diverse posizioni
Il Ministero della Cultura con il decreto del 28 dicembre ha stanziato 40 milioni di euro a teatri, cinema, sale da concerto, musei e istituti e luoghi della cultura, per ammortizzare i rincari delle bollette a causa della crisi energetica.
Ma in tanti casi non è bastato, come abbiamo visto con gli Uffizi.
Mentre il Ministro Sangiuliano, affiancato dalla Ministra del Turismo, Santanchè si dicono concordi con l’aumento dei prezzi.
La capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura alla Camera Anna Laura Orrico, ha così esordito, a riguardo :
“A questo governo evidentemente non bastavano i rincari di benzina, energia e prezzi al carrello. Adesso ad aumentare è pure il costo dei biglietti dei musei. Il ministro Sangiuliano giustifica i rincari agli Uffizi e la possibilità che altri siti seguano lo stesso esempio parlando di turisti ricchi che possono permetterselo.“
Ma se dovessimo darlo noi, un valore alla nostra cultura, in definitiva, che valore le daremmo?
Ultima Modifica: 6 Febbraio 2023