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Salta la manovra sul Pos, Bruxelles non molla

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Il Pos e la manovra mancata: gli ultimi sviluppi a riguardo.

Le ultime sul Pos

“Nell’emendamento che presenterà il governo è prevista l’eliminazione della normativa relativa al Pos. Argomento che rimettiamo alla valutazione della commissione per quanto riguarda eventuali forme, che noi caldeggiamo, di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni”.

E’ quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in commissione Bilancio alla Camera, sulla manovra.

La posizione in riferimento al tetto sui pagamenti digitali, è figlia della necessità, come ha spesso dichiarato la Premier Meloni, di agevolare gli esercenti sulle onerose commissioni bancarie da pagare sulle piccole transazioni. A tal proposito infatti dichiara: “Se non ci sono i margini ci inventeremo un altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti”.

L’inversione di marcia e le motivazioni

L’inversione di marcia del governo sul Pos è quasi obbligata. Se non fosse altro per il fatto che, Mario Draghi ha legato il via libera dell’erogazione dei fondi Ue, alle multe senza soglie, proprio sui pagamenti digitali. Una misura, che l’Europa ha evidenziato come necessaria, perché rappresenta il punto da cui l’Italia dovrebbe partire, per il contrasto all’evasione fiscale. Un’inversione di marcia che prende atto della necessità di rispettare gli impegni presi con l’Europa.

Il governo Meloni ha provato a mediare in tal senso, proponendo il tetto a 30 euro, piuttosto che a 60, ma non c’è stato nulla da fare.

La posizione di Bruxelles

La Finanziaria del governo Meloni “include misure che non sono coerenti con la parte strutturale delle precedenti raccomandazioni di bilancio, in particolare per quanto riguarda il sistema pensionistico e l’evasione fiscale, anche per quanto riguarda l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici e le soglie legali per i pagamenti in contanti.

Così si esprime nello specifico la Commissione Europea in merito alla questione Pos, ma anche sul tetto ai contanti. Ciò nonostante la Finanziaria 2023, sembra rimanere in linea su quanto detto dall’Ue, nel luglio scorso: limita la spesa corrente a livello primario. Posto che, il problema dell’evasione fiscale sembra essere ancora visto, in maniera troppo superficiale.

L’evasione fiscale in Italia

Secondo i calcoli del Ministero l’evasione sull’imposta di reddito ha sottratto alle casse dello Stato circa 27,65 miliardi di euro. Non meno fa l’evasione sul lavoro dipendente che continua a crescere: passa dai 4,4 miliardi ai 4,6 miliardi.

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Fonte: Guardia di finanza, il Corriere della Sera

Secondo le stime in Italia contiamo circa 19 milioni di evasori fiscali, questo significherebbe a conti fatti, che evade il fisco, almeno un cittadino su 3.

Ultima Modifica: 25 Gennaio 2023

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