Il mediterraneo asiatico. Così viene chiamato l’insieme di mari che va dal Giappone, fino alla Filippine, all’Indonesia e all’Indocina. Questi mari oggi sono particolarmente caldi. La Cina ne rivendica varie porzioni come ad esempio sulle isole Spratly dove sta costruendo da tempo degli isolotti/avamposti artificiali. Gli stati dell’Asean affacciati sul Mar cinese meridionale sono duri nel respingerle, venendo anche supportati dagli americani che sono sempre presenti anche per la presenza di choke point (colli di bottiglia) strategici a livello globale come lo stretto di Malacca su cui si affaccia Singapore.
Si stima che più di 50.000 navi mercantili attraversino lo stretto ogni anno trasportando ogni tipo di bene, alimentari, tecnologi e un quinto del petrolio mondiale. In queste aree che collegano estremo oriente, Africa ed Europa non sono rari i fenomeni di pirateria. Si sta parlando di un’area molto trafficata, d’importanza strategica su scala globale.
Come nasce l’Asean
L’Asean è formato prevalentemente da paesi medio piccoli, ad eccezione della federazione Indonesiana e sono Brunei, Cambogia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Tailandia e Vietnam. E’ nata nel 1967 come gruppo di paesi filo americani de Sud est asiatico, infatti i primi cinque erano particolarmente anti comunisti. Il loro ‘amore’ per l’America non viene da una passione per gli states, ma da una regola comune nella geopolitica.
Se si è piccoli e si deve scegliere un’egemone su cui appoggiarsi, si sceglie sempre quello più lontano. L’ingombrante e prepotente Cina ha spinto questi paesi ad unirsi fra loro e ad orbitare nella sfera americana per mantenere la propria indipendenza. Ma non per tutti è così, infatti ci sono divergenze di vedute. Ad esempio il Laos e la Cambogia sono molto vicine alla Cina.
L’Asean cresce in fretta
Quest’area del mondo sta avendo una crescita molto forte e costante, sempre al di sopra del 5%. Grazie a questa si sta sviluppando una classe media che conta centinaia di milioni di persone. Pensate che l’Asean è composto da più di 600 mln di abitanti. Il grado di unità politica nell’Asean è molto blando, hanno come regola di convivenza la non ingerenza negli affari interni altrui. Dal 2015 è partito un processo per costruire una società economica fra questi paesi, l’Aesean Economic Community (AEC) con l’obiettivo di abbattere le frontiere doganali e consentendo a chi viene dall’estero degli investimenti più semplici
Incontro storico con l’Asean
“Ci dividono molti chilometri, ma molti valori ci uniscono, le nostre relazioni sono cresciute e oggi la nostra partnership strategica è ancora più valida poiché anche se siamo dalle parte opposte del mondo i nostri destini sono legati, lo abbiamo visto con il Covid, con il cambiamento climatico e con la geopolitica“.
Così la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha aperto il summit Ue-Asean. Dopo 45 anni di relazioni diplomatiche questo 14 dicembre a Bruxelles si è svolto il primo vertice Ue-Asean. C’erano delegati di tutte e due le parti, tranne che per il Myanmar per via del golpe avviato dalla giunta militare. Il dialogo si è concentrato su sfide strategiche come l’impegno che condividono a favore dell’ordine internazionale basato su regole, il rispetto del diritto internazionale, la promozione di un multilateralismo efficace e la guerra in Ucraina.
Dal lato economico
Viene annunciato anche un fondo d’investimento nella regione di 10 miliardi, che andrà a finanziare infrastrutture, digitalizzazione e transizione ecologica. Economicamente, c’è l’obiettivo di avviare negoziati per la creazione di una zona di libero scambio (ALS) tra l’ASEAN e l’UE per promuovere la cooperazione, la connettività, soprattutto in ambito aereo e marittimo, e lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Al momento solo Vietnam e Singapore hanno firmato un accordo di libero scambio con Bruxelles. L’Ue e l’Asean sono reciprocamente il terzo partner commerciale con uno scambio commerciale di 215 miliardi di euro
Dichiarazioni finali
Alcune delle dichiarazioni a fine vertice sono state : “Continueremo a sostenere gli sforzi per combattere l’attuale crisi alimentare globale e coopereremo strettamente su questo tema […] Esortiamo tutti i paesi a mantenere aperti i mercati alimentari e agricoli per garantire il flusso globale di beni e input agricoli essenziali, compresi i fertilizzanti”. Non si sono raggiunti accordi su di una dichiarazione finale riguardante Taiwan per le divergenze interne all’Asean. Si parla invece della tutela dell’integrità territoriale Ucraina. Passaggio molto importante dato che alcuni paesi dell’Asean in sede ONU non si erano allineati alla condanna
Ultima Modifica: 25 Gennaio 2023