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18 App: la misura e la visione dei partiti

18 App

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Quando nasce e a cosa serve la 18 app, ribattezzata poi “Bonus Cultura“.

Andiamo nel dettaglio della misura.

18 App: come e quando nasce

E‘ il novembre del 2015, e nella strage del Bataclan, a Parigi perde la vita la ricercatrice italiana Valeria Solesin. Con lei, morirono altre 89 persone.

Presidente del Consiglio in Italia è Matteo Renzi e il Ministro della Cultura è Dario Franceschini. Il Governo italiano decide che investire in cultura varrà, da quel momento in poi, quanto investire in sicurezza. Da questo assertivo nasce la frase : “1 euro in sicurezza, 1 euro in cultura.”

Da lì a poco verrà varata la legge di stabilità, nella quale il governo stanzierà 1 miliardo in sicurezza e 1 miliardo in cultura. La risposta migliore alla follia degli attentatori di Parigi è investire nei valori delle giovani generazioni. Nell’investimento di 1 miliardo in cultura, nasce la 18 App, che è rivolta proprio a chi compie 18 anni.

Cosa si acquista con la 18 App e come funziona

La 18 App permette di acquistare in cultura.

18 app

Facciamo degli esempi specifici:

  • Biglietto per cinema (biglietti d’ingresso singoli, abbonamenti o card)
  • Biglietto per concerti (biglietti d’ingresso singoli, abbonamenti o card);
  • Biglietto per eventi culturali (biglietti d’ingresso a festival, fiere culturali e circhi);
  • Libri (cartacei, audiolibri, ebook);
  • Ingresso musei (biglietti d’ingresso singoli o abbonamenti);
  • Musei, monumenti, parchi e aree archeologiche (biglietti d’ingresso singoli o abbonamenti);
  • Ingresso spettacoli teatro e danza (biglietti d’ingresso singoli o abbonamenti);
  • Corsi di musica;
  • Corsi di teatro;
  • Corsi di lingua straniera;
  • Musica (cd, dvd musicali, dischi in vinile, musica on-line).

Il bonus è dell’importo di 500 euro e per utilizzarlo basta essere dotati dello Spid (identità digitale). Una volta in possesso dell’identità digitale è possibile iscriversi sul sito dedicato e generare i buoni da utilizzare per l’acquisto di prodotti online o fisicamente, presso i rivenditori convenzionati.

La domanda però sorge spontanea: c’è qualcuno che vigila sul corretto utilizzo del bonus cultura? Sì, il Mibact, che può, in caso di difformità di un esercizio convenzionato, cancellarlo dall’elenco ed applicare, ove necessario e previsto, una sanzione.

Indiscrezioni sull’eliminazione della 18 App, le posizioni

Pare sia di qualche giorno fa la proposta del Governo Meloni di rimuovere la 18 App per destinare i fondi, circa 230 milioni l’anno, a diverse altre iniziative tra cui: le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, i carnevali storici, la rievocazione de “La Girandola” di Castel Sant’Angelo a Roma, la creazione di una Fondazione del Vittoriano.

La proposta è a firma di tutta la maggioranza, rappresentata da: Federico Mollicone (Fdi), Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (FI).

Il Ministro della Cultura, Sangiuliano non prende particolari decisioni ne tanto meno posizioni a riguardo, ma lascia gestire la tempesta ai partiti, perché è di tempesta che si tratta e rimette la decisione al Parlamento.

L’opposizione non ci sta.

Quasi tempestiva è la reazione dell’ex Premier Matteo Renzi(IV), che lancia una petizione online per scongiurare l’abolizione del Bonus Cultura, voluto fortemente dal suo governo.

Contemporanea la reazione social di Dario Franceschini(PD), ministro della cultura del governo Renzi:<<Un emendamento della maggioranza azzera la #app18. Una cosa assurda dopo che Francia, Spagna e Germania hanno introdotto un #bonuscultura esplicitamente ispirato dal nostro. Il governo faccia marcia indietro e non tagli alla cultura>>.

Anche il M5S, non accoglie di buon grado l’idea della maggioranza:<<Il danno sarebbe enorme, perché le risorse a copertura di questo strumento sono state rese stabili nella scorsa legge di bilancio e gli operatori del settore contano su quegli introiti. Dopo la pandemia il settore culturale va sostenuto con misure che si fispiegano nel tempo, soprattutto in questa fase di crisi energetica e di calo generalizzato dei consumi. In campagna elettorale Giorgia Meloni disse testualmente che ai giovani è stato tolto tutto, il diritto all’educazione, alla socialità, allo sport. È nostra responsabilità restituire ai ragazzi quello che gli è stato tolto. E invece è proprio lei a togliere risorse per i giovani>>.

La reazione dell’industria culturale

Non è solo la politica a dire la sua. L’industria culturale si esprime duramente contro la possibilità di abolizione della 18 App.

L’Associazione italiana editori, l’ADEI (associazione italiana editori indipendenti),l’associazione dei librai Ali-Confcommercio mostrano preoccupazione per “il taglio drastico a quei fondi fondi previsti, che avrebbe una ricaduta molto negativa su tutta la filiera del libro”.

Intanto però, la Premier Meloni, prova a spegnere le polemiche a riguardo e lo fa tornando in video sul suo profilo facebook.

Il passo indietro del Governo Meloni con la nuova “Carta Cultura”

E’ quasi immediato “il passo indietro” della maggioranza sulla rimozione del Bonus Cultura.

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, cambia registro sostenendo che la 18 App non andrà rimossa ma solo rivisitata, partendo dai redditi. La nuova Carta Cultura quindi, eventualmente, sarà indirizzata solo a coloro i quali hanno un reddito basso.

Ma non solo: andranno rivisti anche i contenuti acquistabili e le contromisure da adottare per prevenire le truffe.

Ultima Modifica: 25 Gennaio 2023

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